Arzachena alla One Ocean Week per il progetto Blue Forest a Cala di Volpe
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L’impegno del Comune di Arzachena per l’ambiente stavolta tocca Milano con la partecipazione alla presentazione del progetto Blue Forest organizzata da One Ocean Foundation durante la One Ocean Week.
22 Maggio 2025
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La presentazione del progetto Blue Forest, focalizzato sulla riforestazione di posidonia oceanica nella baia di Cala di Volpe, ospita il sindaco Roberto Ragnedda ed è inserita nell'AgendaBlu del Comune di Arzachena, il calendario annuale che riunisce e promuove le attività di associazioni, fondazioni, aziende e volontari uniti nella missione di salvaguardare l'ambiente.
Il primo cittadino ha risposto alle domande di giornalisti ed esperti sulle azioni di tutela dei litorali dall’erosione costiera che il Comune ha intrapreso fin dal 2016 con le campagne di sensibilizzazione: dal ruolo della posidonia nell’ecosistema marino fino alle regole per la corretta fruizione dei litorali.
One Ocean Foundation, realtà non profit operante a livello internazionale per la tutela dell’ambiente marino, ha presentato l’ampliamento del progetto Blue Forest in Sardegna, nella baia di Cala di Volpe come la più estesa iniziativa di riforestazione marina nel Mar Mediterraneo, orientata alla tutela e al ripristino di Posidonia oceanica, pianta endemica fondamentale per la salute dell’ecosistema marino.
Un’iniziativa che nasce dalla collaborazione scientifica tra One Ocean Foundation e l’Università di Sassari, con il supporto tecnico della International School for Scientific Diving e con il sostegno di partner come Pirelli, che ha reso possibile l’avvio del progetto, e Smeralda Holding, insieme a una rete crescente di aziende e istituzioni impegnate nella salvaguardia del mare.
L’intervento del progetto Blue Forest interessa circa 80 ettari di mare all’interno del campo boe di Cala di Volpe, dove si trova una prateria di Posidonia oceanica danneggiata prima che fossero regolamentati accessi e ancoraggi. Il primo passo fondamentale verso la sua tutela fu infatti compiuto già vent’anni fa da Smeralda Holding, con la creazione del campo boe per regolamentare gli accessi e tutelare l’ecosistema marino, limitando la pressione antropica sulla prateria. Il sistema, tuttora vigente, vieta l’ancoraggio libero e consente l’accesso controllato, condizioni essenziali per l’intervento di restauro ecologico.
“Cala di Volpe e l’intero litorale del Comune di Arzachena sono aree di grande valore ambientale: un ecosistema delicato da proteggere in spiaggia così come nei fondali. La tutela della Posidonia oceanica è un’azione concreta per preservare l’identità del territorio visto il suo ruolo di tutela dall’erosione costiera. Questo progetto coniuga l’impegno di scienziati, aziende private, fondazioni in una sinergia virtuosa, il nostro Ente non può che sposare e sostenere l’iniziativa” ha dichiarato il sindaco Roberto Ragnedda.
Le fasi del progetto e la ricerca scientifica
Guidato dalla dott.ssa Giulia Ceccherelli del Dipartimento di Scienze Chimiche Fisiche Matematiche e Naturali dell’Università di Sassari e coordinato sul piano tecnico dal dott. Stefano Acunto (I.S.S.D.), il progetto si distingue per un approccio scientifico e sperimentale volto a individuare soluzioni replicabili per la riforestazione marina su larga scala.
- Mappatura dell’area
La prima fase ha previsto la mappatura pre-intervento di circa 80 ettari di fondale, con l’obiettivo di individuare le aree idonee alla riforestazione. Le attività, coordinate dallo spin-off universitario Geomars sotto la guida del Prof. Vincenzo Pascucci, hanno impiegato strumenti avanzati come Side Scan Sonar e ROV, accompagnati da immersioni ARA per ottenere una carta biocenotica ad alta risoluzione dello stato della prateria di Posidonia oceanica presente nella baia
- Riforestazione marina
Ad oggi sono già state concluse le prime operazioni di trapianto su una superficie di circa 500 mq, mediante l’installazione sul fondale di biostuoie in fibra di cocco e rete metallica, che ospitano circa 20 talee per metro quadrato. Le talee, raccolte esclusivamente tra quelle eradicate naturalmente nelle zone di decantazione della baia, saranno affiancate dalla sperimentazione con germogli provenienti da frutti spiaggiati, raccolti in seguito alle eccezionali fioriture invernali.
- Ricerca e monitoraggio
A conclusione della riforestazione, è prevista una fase triennale di monitoraggio scientifico. Il team dell’Università di Sassari stimerà l’evoluzione temporale dello stato morfologico e fisiologico della prateria ripristinata e condurrà analisi sulla biodiversità associata, utilizzando anche tecniche innovative come l’ecoacustica e strumenti di intelligenza artificiale per l’elaborazione dei dati ambientali.
“Affiancare all’azione di riforestazione anche attività di ricerca scientifica permetterà di contribuire in modo significativo alle conoscenze attuali sulla riforestazione di Posidonia oceanica, migliorando l’efficacia delle azioni di ripristino e garantendo un impatto concreto e duraturo sui servizi ecosistemici associati. Questo approccio integrato consentirà inoltre di monitorare meglio le risposte dell'habitat ai cambiamenti ambientali, ottimizzare le tecniche di trapianto e favorire una gestione sostenibile delle praterie marine nel lungo periodo” specifica la prof.ssa Ceccherelli.
Il ruolo delle aziende partner
Progetti di questa portata richiedono la partecipazione di aziende visionarie che credano in un futuro in cui progresso economico e tutela ambientale procedano insieme. Ne sono già esempi una realtà locale come Smeralda Holding così come una grande multinazionale come Pirelli.
“Da molti anni Smeralda Holding investe nella sostenibilità e nella tutela dell'ecosistema marino con azioni concrete, come l'installazione del campo boe a Cala di Volpe – ha commentato Mario Ferraro, CEO di Smeralda Holding – un progetto nato 20 anni fa, che ha rappresentato un primo passo effettivo nella tutela dei nostri fondali e della posidonia, regolamentando l’accesso nella baia. Preservare e proteggere il territorio e il mare della Costa Smeralda è un nostro obiettivo prioritario, così come la ricerca di nuove forme e applicazioni di questo impegno e il progetto di riforestazione della posidonia “Blue Forest” – che abbiamo condiviso fin dall’inizio – ne è un esempio tangibile. Collaborazione e visione condivisa verso un obiettivo comune sono essenziali per affrontare la sfida della salvaguardia della biodiversità in Costa Smeralda, e auspichiamo che molte altre realtà si uniscano a noi, affinché questo modello diventi replicabile in tante altre destinazioni turistiche".
“La tutela della biodiversità è parte delle strategie di Pirelli e i nostri investimenti in ricerca e sviluppo puntano verso soluzioni capaci di diminuire l’impatto sull’ambiente. Crescita economica e conservazione della natura e degli ecosistemi devono procedere di pari passo ed è per questo che Pirelli è orgogliosa di supportare One Ocean Foundation nel suo progetto Blue Forest. Sostenere il ripristino della Posidonia oceanica, pianta marina fondamentale per l’equilibrio dell’ecosistema del Mediterraneo, significa tutelare un patrimonio ecologico inestimabile e promuovere una visione di progresso che mette la natura al centro”, afferma Filippo Bettini, Senior Advisor Sustainability di Pirelli.
L’obiettivo della Fondazione è quello di creare una cordata di imprese unite da un impegno comune per la tutela del capitale naturale blu, che consenta di rendere queste azioni sempre più scalabili e replicabili.
Il progetto Blue Forest di One Ocean Foundation
Blue Forest, progetto di riforestazione marina di One Ocean Foundation, lanciato nel 2023, conta oggi quattro siti attivi in Liguria, uno in Puglia e uno in Sardegna. Fin dalla sua istituzione ha coinvolto università, centri di ricerca e aziende e finanziato programmi di dottorato e campagne di sensibilizzazione sul ruolo fondamentale della Posidonia oceanica per la biodiversità e la salute dell’oceano. Questa pianta marina, protetta a livello internazionale, cresce esclusivamente lungo le coste del Mar Mediterraneo fino a circa 40 metri di profondità e riveste un ruolo ecologico essenziale. Forma estese praterie che agiscono da barriera naturale contro l’erosione costiera e da hotspot di biodiversità, ospitando oltre 350 specie che vi trovano rifugio, nutrimento e un’area per riprodursi. Inoltre, è responsabile di circa l’80% della produzione costiera di ossigeno ed è un’alleata fondamentale nella lotta al cambiamento climatico, stoccando grandi quantità di anidride carbonica nei sedimenti marini, sottraendola all’atmosfera e bloccandola potenzialmente per sempre.
Conclude Jan Pachner, segretario generale di One Ocean Foundation: “L’ampliamento del progetto Blue Forest in Sardegna rappresenta un passo importante nel nostro percorso per la tutela degli ecosistemi marini e il riconoscimento del valore del capitale naturale blu. Intervenire attivamente con azioni di tutela e ripristino di praterie di Posidonia significa tutelare la biodiversità e promuovere la salute dell’oceano, da cui dipende il nostro futuro. Questa iniziativa nasce dalla collaborazione tra organizzazioni, imprese e istituzioni: una rete di alleanze concrete che dimostra come la cooperazione sia la chiave per affrontare le sfide ambientali e costruire una reale transizione ecologica”.
(comunicato stampa in collaborazione con One Ocean Foundation)
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22 Maggio 2025